Per modificare le strutture cerebrali, dobbiamo quindi creare nuove connessioni tra i neuroni. Queste connessioni possono essere prodotte se vengono soddisfatte alcune condizioni:
- Vengono forniti nuovi stimoli al nostro cervello (una nuova situazione, un corso di formazione, una nuova lettura, una persona che ci espone una nuova idea che ci affascina). Questi stimoli devono spingerci a pensare e ad agire in modo diverso dal solito.
- Questi stimoli vengono ripetuti. In questo senso la neuroplasticità funziona in modo simile all’esercizio fisico: così come un singolo allenamento non creerà grandi cambiamenti nel nostro corpo, un singolo stimolo difficilmente produrrà cambiamenti nel nostro cervello e nel nostro sistema nervoso.
- Questi stimoli devono avere un impatto emotivo sufficientemente intenso. Essi devono essere in grado di attivarci emotivamente o devono avere per noi una risonanza emotiva sufficientemente profonda. Questa è una condizione molto importante. Se infatti uno stimolo è emotivamente molto forte, anche una singola esperienza potrebbe causare un cambiamento delle nostre strutture cerebrali (si pensi ad un trauma che cambia improvvisamente il nostro comportamento o ad una unica situazione particolarmente piacevole che cambia radicalmente la nostra prospettiva su un determinato argomento).
Grazie ad alcuni studi neuroscientifici, in particolare a quello di Davidson e altri (2012), sappiamo che gli individui più resilienti sono quelli che hanno una maggiore attivazione della corteccia prefrontale (la parte anteriore del nostro cervello) e che in questi individui esiste una maggiore connessione tra questa zona cerebrale e l’amigdala, la struttura che gestisce le nostre emozioni.
Queste scoperte ci permettono di identificare in che modo possiamo allenare il nostro cervello a gestire lo stress in modo più efficace e a diventare più resiliente. Infatti, l’amidgala che è il centro della regolazione delle nostre emozioni (tra cui la paura) e che è direttamente coinvolta nella nostra risposta allo stress, può essere domata grazie all’attivazione della corteccia prefrontale, le cui attività principale sono quelle di orchestrare pensieri e azioni in relazione ai nostri obiettivi e di moderare il nostro comportamento sociale.
Ad esempio, attività che promuovono la calma come la meditazione, le attività di mindfulness, il training autogeno, lo yoga, possono aiutarci a ridurre l’attività dell’amidgala. Infatti, tutte queste attività aumentano lo spessore della corteccia prefrontale, riducendo così la nostra reattività alle situazioni che percepiamo come scomode e pericolose. Di conseguenza, queste attività ci rendono più capaci a gestire lo stress provocato da queste situazioni.
Ci sono altre attività che possono migliorare la nostra capacità di gestire lo stress in quanto promuovono l’attività della corteccia prefrontale (permettendoci, così, di domare l’amigdala). Eccone alcune:
- Creare legami affettivi che siano positivi e significativi
- Fare volontariato per una causa che ci sta a cuore
- Dormire a sufficienza e creare una routine piacevole che possa aiutare il sonno
- Coltivare un atteggiamento giocoso: qualsiasi gioco può incrementare l’attività della corteccia prefrontale, specie se fatto in compagnia
- Imparare a cucinare piatti nuovi che stuzzicano la fantasia e la creatività
- Imparare una nuova lingua
- Fare qualsiasi tipo di esercizio fisico che produca una sensazione piacevole (nonostante la fatica)
- Creare momenti di intimità e di ascolto con le persone che ci sono vicine
Naturalmente la psicoterapia, il coaching, le attività di crescita personale possono aiutare a modificare i pensieri e gli atteggiamenti. Queste attività ci danno la possibilità di creare nuove connessioni neuronali stabili e di modificare alcune delle strutture cerebrali coinvolte nella gestione dello stress.
La neuroplasticità ci fa ricordare che molte delle cose che vogliamo sono più vicine di quanto pensiamo. Ci invita a riflettere sul fatto che, quando non possiamo controllare quello che ci succede, possiamo comunque imparare a controllare i nostri pensieri, i nostri comportamenti e il modo in cui reagiamo alle sfide della vita.
Grazie alla neuroplasticità, sappiamo ora che è possibile identificare e trovare quegli strumenti che possono aiutarci a diventare più resilienti e a navigare con coraggio, dignità e resilienza il mare della vita e le sue inevitabili tempeste.
Se volete imparare a gestire meglio lo stress, vi invito ad iscrivervi il programma di gestione dello stress “LiFT – Life Flow Training for Stress Management” che inizierà il 10 Marzo 2022.
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