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Paolo Assandri
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Cambia il tuo cervello e impara a gestire lo Stress (e viceversa)

La resilienza, cioè la capacità di affrontare efficacemente lo stress e le difficoltà, non è un talento innato. Al contrario, è qualcosa che possiamo coltivare grazie alla neuroplasticità del nostro cervello e del nostro sistema nervoso.

Ma cos'è la neuroplasticità? Per neuroplasticità intendo la capacità del nostro cervello di crescere, di adattarsi e di cambiare in seguito agli stimoli del nostro ambiente e alle esperienze che facciamo. E proprio grazie alla neuroplasticità, siamo in grado di imparare e di modificare i nostri pensieri e le nostre azioni. 

Per comprendere meglio cosa sia la neuroplasticità, è utile ricordare come funziona il nostro cervello. Se immaginiamo il nostro sistema nervoso come un complicato impianto elettrico, i neuroni, le cellule che permettono il passaggio di informazioni nel nostro sistema nervoso, possono essere paragonati ai fili che permettono all’elettricità di muoversi all’interno dell’impianto elettrico e di arrivare alle lampadine, al computer, alla lavastoviglie, etc.

Ma al contrario di un impianto elettrico che non cambia nel tempo, le connessioni tra i neuroni possono modificarsi a seconda degli stimoli che gli vengono forniti. Il nostro sistema nervoso è quindi come un intricato impianto elettrico che può evolvere nel tempo per garantirci la sopravvivenza o, semplicemente, per garantirci una vita soddisfacente.

Grazie alla neuroplasticità, ora sappiamo che abbiamo la possibilità di modificare in modo consapevole il nostro cervello a nostro vantaggio. Possiamo, quindi, apprendere competenze e capacità che una volta si pensavano fossero innate, proprio come la resilienza.

Per modificare le strutture cerebrali, dobbiamo quindi creare nuove connessioni tra i neuroni. Queste connessioni possono essere prodotte se vengono soddisfatte alcune condizioni:

  • Vengono forniti nuovi stimoli al nostro cervello (una nuova situazione, un corso di formazione, una nuova lettura, una persona che ci espone una nuova idea che ci affascina). Questi stimoli devono spingerci a pensare e ad agire in modo diverso dal solito.
  • Questi stimoli vengono ripetuti. In questo senso la neuroplasticità funziona in modo simile all’esercizio fisico: così come un singolo allenamento non creerà grandi cambiamenti nel nostro corpo, un singolo stimolo difficilmente produrrà cambiamenti nel nostro cervello e nel nostro sistema nervoso.
  • Questi stimoli devono avere un impatto emotivo sufficientemente intenso. Essi devono essere in grado di attivarci emotivamente o devono avere per noi una risonanza emotiva sufficientemente profonda. Questa è una condizione molto importante. Se infatti uno stimolo è emotivamente molto forte, anche una singola esperienza potrebbe causare un cambiamento delle nostre strutture cerebrali (si pensi ad un trauma che cambia improvvisamente il nostro comportamento o ad una unica situazione particolarmente piacevole che cambia radicalmente la nostra prospettiva su un determinato argomento).

Grazie ad alcuni studi neuroscientifici, in particolare a quello di Davidson e altri (2012), sappiamo che gli individui più resilienti sono quelli che hanno una maggiore attivazione della corteccia prefrontale (la parte anteriore del nostro cervello) e che in questi individui esiste una maggiore connessione tra questa zona cerebrale e l’amigdala, la struttura che gestisce le nostre emozioni. 

Queste scoperte ci permettono di identificare in che modo possiamo allenare il nostro cervello a gestire lo stress in modo più efficace e a diventare più resiliente. Infatti, l’amidgala che è il centro della regolazione delle nostre emozioni (tra cui la paura) e che è direttamente coinvolta nella nostra risposta allo stress, può essere domata grazie all’attivazione della corteccia prefrontale, le cui attività principale sono quelle di orchestrare pensieri e azioni in relazione ai nostri obiettivi e di moderare il nostro comportamento sociale. 

Ad esempio, attività che promuovono la calma come la meditazione, le attività di mindfulness, il training autogeno, lo yoga, possono aiutarci a ridurre l’attività dell’amidgala. Infatti, tutte queste attività aumentano lo spessore della corteccia prefrontale, riducendo così la nostra reattività alle situazioni che percepiamo come scomode e pericolose. Di conseguenza, queste attività ci rendono più capaci a gestire lo stress provocato da queste situazioni.

Ci sono altre attività che possono migliorare la nostra capacità di gestire lo stress in quanto promuovono l’attività della corteccia prefrontale (permettendoci, così, di domare l’amigdala). Eccone alcune:

  1. Creare legami affettivi che siano positivi e significativi 
  2. Fare volontariato per una causa che ci sta a cuore
  3. Dormire a sufficienza e creare una routine piacevole che possa aiutare il sonno
  4. Coltivare un atteggiamento giocoso: qualsiasi gioco può incrementare l’attività della corteccia prefrontale, specie se fatto in compagnia
  5. Imparare a cucinare piatti nuovi che stuzzicano la fantasia e la creatività
  6. Imparare una nuova lingua 
  7. Fare qualsiasi tipo di esercizio fisico che produca una sensazione piacevole (nonostante la fatica)
  8. Creare momenti di intimità e di ascolto con le persone che ci sono vicine

Naturalmente la psicoterapia, il coaching, le attività di crescita personale possono aiutare a modificare i pensieri e gli atteggiamenti. Queste attività ci danno la possibilità di creare nuove connessioni neuronali stabili e di modificare alcune delle strutture cerebrali coinvolte nella gestione dello stress.

La neuroplasticità ci fa ricordare che molte delle cose che vogliamo sono più vicine di quanto pensiamo. Ci invita a riflettere sul fatto che, quando non possiamo controllare quello che ci succede, possiamo comunque imparare a controllare i nostri pensieri, i nostri comportamenti e il modo in cui reagiamo alle sfide della vita.  

Grazie alla neuroplasticità, sappiamo ora che è possibile  identificare e trovare quegli strumenti che possono aiutarci a diventare più resilienti e a navigare con coraggio, dignità e resilienza il mare della vita e le sue inevitabili tempeste.

Se volete imparare a gestire meglio lo stress, vi invito ad iscrivervi il programma di gestione dello stress “LiFT – Life Flow Training for Stress Management” che inizierà il 10 Marzo 2022.

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Per info e iscrizioni: info@micaelastecca.it e paolo@iamnotfreud.co.uk 

“Tutte le persone, se solo lo volessero, potrebbero essere gli scultori del proprio cervello”

Santiago Ramon Y Cajal

Autore: Paolo Assandri è un Counselling Psychologist (registrato presso HCPC e British Psychological Association), uno Psychotherapist (UKCP) e uno Psicologo-Psicoterapeuta (Ordine degli Psicologi del Piemonte). Vive e lavora a Londra dove offre counselling e psicoterapia.

Nota degli Autori: Questo articolo non si intende come sostituto di alcuna terapia medica e/o psicologica. Il suo obiettivo è quello di informare i lettori e di migliorare il senso di benessere individuale. Qualora sentiste bisogno di supporto medico e/o psicologico, rivolgetevi ad un professionista sanitario (medico, psicologo o psicoterapeuta). Gli autori, i produttori e i consulenti impegnati alla realizzazione di queso articolo non sono responsabili delle scelte  e delle azioni dei lettori avvenute dopo la lettura dell'articolo.

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